Dario Tucci Ph
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- Energia, movimento, adrenalina : è quello che si avverte vedendo Simona Boo in concerto.

Una performer perfetta, a tutto tondo.

Quello che ci si chiede alla fine di ogni concerto ( anche con un po’ di sana invidia )  è :’’ Come fa a mantenere tutta questa forza ballando e cantando? 

Oltre allo yoga e alla meditazione, l'energia più grande me la danno la musica stessa e il pubblico. Mi nutro letteralmente delle energie della platea. É impossibile non emozionarsi e caricarsi quando le persone ti accolgono calorosamente. È un dare-avere che fa del bene a tutti soprattutto dopo il periodo della pandemia in cui ci hanno tolto il diritto di fare arte.

C’è un episodio specifico che ricordi magari con tenerezza che ti fece prendere coscienza delle tue doti canore e di quello che sarebbe stato il tuo futuro?

In verità ancora ne devo prendere coscienza... Scherzi a parte, c'è stato un momento specifico in cui ho sentito che questa doveva essere la mia strada. È stato nel 2009 a Coimbra in una indimenticabile esperienza Erasmus in cui iniziai a cantare in una band reggae e scoprii che vivere circondata da musica e artisti era la cosa che mi rendeva più felice in assoluto.

Nei live sei a tutti gli effetti quella che si definisce un animale da palcoscenico. C’ è mai stato un periodo o un momento particolare della tua vita dove il palco ti incuteva anche un po’ di paura?

Ricordo ancora la prima esibizione allo storico Billy Bob's di Varcaturo nel 2010. Dovevo cantare solo cinque canzoni e misi una cintura che mi stringeva lo stomaco e con quella ansia non riuscivo proprio a respirare. Sono stata tesa ai concerti col mio maestro di conservatorio Pietro Condorelli, poi alla presentazione del mio disco FUJE, tesa ogni volta che devo affrontare un concerto incentrato sul jazz in cui ovviamente non si è provato nemmeno una volta e infine tesa al concerto dei trent'anni di musica dei 99Posse all'Arena Flegrea. Ma che bellezza!

Quali sono stati e sono tutt’ora i tuoi riferimenti musicali? Elencami tre canzoni preferite o che ti hanno ‘’musicalmente’’ segnato.

I miei riferimenti musicali sono indubbiamente la musica nera del mondo, quella popolare del mondo, quella che porta in sé genuinità, gusto e semplicità. Poiché la lista di canzoni che mi hanno segnata musicalmente è lunghissima, scriverò tre musiche che mi hanno segnata musicalmente da bambina.

Bolero - Maurice Ravel

The Entertainer - Scott Joplin

Black or white - Michael Jackson

Il paragone con il passato è inevitabile; durante questi anni la discografia è particolarmente cambiata. Quali sono i lati positivi e negativi di questa evoluzione?

Di positivo c'è che possiamo usufruire in qualsiasi momento della musica di tutto il mondo pagando poco o niente.

Di negativo c'è che possiamo usufruire in qualsiasi momento della musica di tutto il mondo pagando poco o niente.

Insomma è un cane che si morde la coda.

Cosa consiglieresti ad un’artista di nuovissima generazione per districarsi in questo nuova industria musicale? I social possono aiutare o sono più controproducenti?

Il mercato musicale si reinventa in continuazione. Il mio consiglio è di giocare in anticipo sperimentando con creatività il modo più efficace di condividere la propria musica che siano social, o altri mezzi, l'importante è produrre e cercare di farlo bene.

 

Nel 2015 inizi una delle tue esperienze live più importanti: i tour con i 99 Posse. Raccontaci il primo pensiero che ti è balenato nella testa che ha preceduto il primissimo concerto con loro.

"Ma figurati se i 99Posse pigliano a me! Mi ci vedi che da Garota de Ipanema Poi mi canto L'Anguilla??" così risposi ad Alessandro Aspide, ex bassista di Jovine, al telefono quando mi disse che i 99Posse cercavano una voce femminile per il tour. Quando poi Massimiliano Jovine mi chiamò per dirmi che ero dentro, non ci potevo credere...forse ancora adesso non riesco a crederci.

I 99 Posse sono famosi soprattutto per le tematiche importanti dei loro testi: immigrazione, razzismo, lavoro, forze dell’ordine. Quanto credi l’Italia e in maniera più specifica Napoli, siano avanti sul tema dei diritti civili?

Con amarezza devo dire che i testi dei 99Posse dopo trent'anni sono sempre attuali. Qualcosa è cambiato in meglio a livello di inclusione, ma la strada da fare è ancora lunga a Napoli come per il resto dell'Italia...e del mondo.

Napoli è una città affascinante anche per le sue mille contraddizioni. Da napoletana, cosa ti auguri possa migliorare o acquisire maggior rilevanza culturale o sociale?

Ovviamente non posso che dire l'arte. L'arte in tutte le sue manifestazioni. Sarebbe magnifico che Napoli diventi un polo di scambi musicali, teatrali, visivi internazionale, come Milano, come Berlino.  I grandi artisti devono tornare ad esibirsi anche qui da noi!

La persona a cui sei più grata?

Sono grata a quella persona che non ha mai smesso di credere in me, che mi incoraggia nei momenti più difficili, che non mi lascia mai sola anche se a volte non la sopporto. Che è severa ma al tempo stesso ha parole di conforto quando le cose sembrano peggiorare. Sono grata a me stessa.

 

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